Mancava poco ormai al tramonto; la luce cominciava ad assumere una tinta che tendeva all'arancione. Nell'aria calda del pomeriggio estivo la figura leggermente claudicante del chierico si avvicinava lenta alle mura del Castello Sforzesco. Dinanzi alla guardiola, si fermò e, sorridendo al soldato di guardia, si presentò.
"Buonasera Figliolo, il mio nome è Lionardo e sono giunto a voi in qualità di Cappellano della Guardia Episcopale per la Vidamia di Milano. Desidererei essere ricevuto per continuare il dialogo riguardo al Concordato che la Guardia Episcopale si augura di poter firmare con il Ducato di Milano."
Il soldato, con un lieve cenno del capo in segno di assenso, entrò nel castello ad avvisare chi di dovere dell'arrivo dell'uomo.