Dalla Repubblica di Genova

Numero di messaggi : 1155 Località : La Spezia Data d'iscrizione : 26.01.09

La carrozza che portava i vessilli della Repubblica di Genova si fermò davanti al portone del Castello Sforzesco.
Maria Jolanda si guardò intorno e un leggero velo di malinconia le passò dagli occhi. Quanti giorni aveva soggiornato in quel Castello. Quanti discussioni, quante liti, ma anche collaborazione con gli ambasciatori, feste, soddisfazioni.
Il cocchiere aprì la porta e lei scese.
Si fermò un attimo davanti alla carrozza, guardò il Castello.... adesso avrebbe varcato la soglia come ospite. Il suo intento era quello di riportare buone relazioni diplomatiche tra il Regno che ora rappresentava e il Regno di cui era stata massimo rappresentante in passato.

"Bando alle ciance" si disse.. e mosse i propri passi verso il portone.
Le guardie all'ingresso la riconobbero ed erano piuttosto imbarazzati, così lei decise di toglierli dall'imbarazzo

Buongiorno vedo che siete sempre ligi al dovere, e sorrise verso di loro, Vi pregherei di farmi accomodare in anticamera ed annunciare al Gran Ciambellano l'arrivo del nuovo Ambasciatore della Repubblica di Genova, Maria Jolanda Stibbert De' Montemayor.

Le guardie passato l'attimo di smarrimento la fecero accomodare e una delle due si recò di tutta fretta in altre sale.

Numero di messaggi : 35 Località : Genova Data d'iscrizione : 18.06.10

Niccolo vide arrivare una carrozza con le insegne genovesi dalla finestra del suo ufficio.

"Strano"-pensò-"Non ero a conoscenza di nessun arrivo"

Si recò verso l'ingresso e incontrò Maria Jolanda Stibbert, verso la quale si diresse sorridente.

"Contessa, è un piacere avervi qui. Certo, se fossi stato avvisato del vostro arrivo, avrei chiesto per voi un'accoglienza adeguata. Cosa vi ha indotto a lasciare la mia bella Repubblica?"

Un messo dopo aver bussato alla porta e aver ricevuto il permesso di entrare, entrò nell'imponente ufficio del Gran Ciambellano.

"Eccellenza, mi spiace disturbarvi ma è appena giunta a palazzo la contessa Maria Jolanda e dice essere il nuovo ambasciatore della Repubblica di Genova, desidera incontrarvi"

Paolo Federico non fu stupito dalla notizia, sapeva che l'ex Duchessa era ormai entrata stabilmente nell'establishment genovese; si sistemò dunque il vestito e lasciò la lettura di alcuni incartamenti per accogliere l'ospite.
Sceso al piano terra si diresse verso l'androne principale dove si era portato anche messer Niccolo che aveva già iniziato a disquisire con la Contessa.
Salutò entrambi.

"ben tornata al castello sforzesco contessa, mi hanno appena riferito che vi hanno appena nominata ambasciatore presso il nostro Ducato. Siete dunque qui per sostituire messer Niccolo che così bene ha fatto durante il suo periodo a Palazzo."

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Nell'ascoltare le parole del Gran Ciambellano milanese Niccolo rimase per un attimo sospeso nei suoi pensieri.

"Ha detto proprio sostituire? Cosa diamine può essere successo da giustificare la mia sostituzione all'Ambasciata? Non mi è arrivata nessuna comunicazione ufficiale da Genova, e sentendo le parole appena pronunciate dal diplomatico milanese non sembrano esser stati loro a chiedere la mia rimozione."

Diventando serio in volto, Niccolo si rivolse alla Contessa.

"E' questo il motivo che vi ha portato qui allora?!"

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Maria Jolanda era intenta a guardare fuori dalla finestra presente in anticamera quando arrivarono il Gran Ciambellano del Ducato di Milano e Niccolo, ambasciatore genovese.
Udite le parole dell'ambasciatore si rivolse a lui dicendo

Ambasciatore è un piacere vedervi, e sono certa che avete fatto un ottimo lavoro qui a Milano.
Ho ricevuto una missiva dal Doge, Ruggero d'Altavilla che mi comunicava di presentarmi al Castello Sforzesco in qualità di ambasciatore visto che il Gran Ciambellano di Genova sarebbe rientrato da affari che lo tenevano lontano dal Castello di Savone giovedì.
Pertanto Vi invito a chiedere direttamente al rientro del Gran Ciambellano lumi su queste indicazioni.

Quindi rivolgendosi al Gran Ciambellano disse

Vi ringrazio per l'accoglienza, se preferite mi farò consegnare le credenziali direttamente dal Doge.

Paolo Federico notò sul volto di messer Niccolo un espressione sorpresa e dubbiosa, era chiaro che nulla gli era stato comunicato.
Ascoltò le parole dell'ambasciatore e della Contessa a cui si rivolse.

"Non dubito delle vostre parole ma sicuramente le credenziali del Doge faranno chiarezza soprattutto a messer Niccolo che, a quanto pare, non è stato avvertito del cambio."

Poi chiamò un servitore e fece preparare alcune bevande calde e dei biscotti.

"Nel frattempo ci possiamo accomodare tutti e tre e riscaldarci un pò visto il freddo pungente, in special modo voi Contessa che avete fatto un lungo viaggio"

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Mentre si dirigevano verso la zona di ristoro, uno degli accompagnatori genovesi della Contessa entrò nella sala e, richiamata l'attenzione di Niccolo, gli porse una lettera con il sigillo del Gran Ciambellano.

L'ambasciatore si allontanò quindi per qualche minuto e, avvicinatosi ad una finestra per avere più luce, aprì la missiva e cominciò a leggere le parole che sopra vi erano scritte.

Al suo ritorno il viso, seppur disteso, ad un occhio attento mostrava ancora il nervosismo che lo aveva colto all'arrivo della Contessa. Si rivolse al Gran Ciambellano milanese e spiegò il contenuto della lettera.

"Eccellenza, la comunicazione che mi avete visto ricevere poco fa mi ha chiarito la situazione. Il mio superiore, insieme al Consiglio della Repubblica, ha deciso di assegnarmi un nuovo incarico e di far prendere il mio posto dalla Contessa. Purtroppo non vi erano messi disponibili e il Gran Ciambellano si è visto costretto a farmi recapitare tale notizia dalla scorta della nuova Ambasciatrice milanese."

Volse il viso poi in direzione della donna.

"Contessa, vi chiedo perdono per il tono che ho precedentemente usato, ma immaginerete che essere messo a conoscenza delle decisioni a cose fatte non risulta piacevole. Vi faccio comunque gli auguri per il lavoro che vi aspetta nelle terre che tanto bene conoscete."

Facendo un passo indietro terminò.

"Ora se mi volete scusare, vado a liberare l'ufficio e a raccogliere le mie robe, di modo da partire il prima possibile per Genova."

"Capisco eccellenza, vi saluto e vi rigrazio per la solerzia e il grande impegno che avete profuso durante il vostro incarico; vi auguro buon lavoro, sono sicuro che farete bene anche presso la nuova destinazione."

Poi si rivolse alla contessa.

"Bene, ora che tutto è chiarito potete prendere possesso dei vostri nuovi uffici."

E si avviò, accompagnando il nuovo ambasciatore alle stanze del Castello che l'ex Duchessa ben conosceva.

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Maria Jolanda guardò l'Ambasciatore e disse

Non vi preoccupate Niccolo, capisco benissimo la vostra reazione e le vostre parole. Sono certa che vi prodigherete nella vostra nuova assegnazione come avete già fatto qui.

Quindi guardò il Gran Ciambellano e gli disse

Vi ringrazio per la Vostra accoglienza.

Si fece fare strada pur sapendo dove dovevano essere le stanze riservate agll'Ambasciata della Repubblica

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