Arrivo Abate SirGordonBridge

Era sera inoltrata ormai quando un pellegrino ramingo e solitario, appoggiandosi al suo bastone da viaggio, valicò l'ultimo colle della strada che conduceva al Castello di Milano.

Il Viaggio era stato lungo e faticoso, il pellegrino si rallegrò finalmente alla vista del Castello, meta del suo viaggio e garanzia di un ristoro per la notte, nei pressi di un caldo focolare.

Non indugiando oltre in simili pensieri, rivolse una preghiera di ringraziamento al Signore Altissimo, la cui mano sicura e forte lo aveva accompaganto lungo la strada, e si diresse con passo esitante verso il grande portone.

Una guardia diligente lo apostrofò subito con piglio autoritario ma cortese: "Dove andate buon uomo, in sul far della sera, ramingo e solitario?"

Rispose il viandante sollevando il cappuccio impolverato dal volto stanco: "Caro Figliolo; vi chiedo cortese ospitalità, sono stato invitato al Castello giorni or sono, ma il viaggio è stato lungo. Spero abbiate un pasto caldo e un giaciglio per questa notte, sono l'Abate del moanstero templare del ducato di Milano, Sir Gordon Bridge, al vostro servizio figliolo e che il signore vi protegga e benedica."

Maril aveva appena chiuso l'ufficio del Cancelliere e si apprestava a scendere le scale del Castello per fare rientro a casa.. sentì delle voci all'ingresso.

Chi poteva mai essere in giro a quest'ora? e con questa nebbia poi...

Avviniandosi all'uscita la guardia le fece un cenno come per dire che era tutto a posto.

In effetti il castello era molto frequentato e lei non conosceva tutti coloro che qui si recavano per incontrare uno degli ambasciatori o uno dei dignitari del Ducato.

Ma, quell'uomo aveva un aspetto stanco, probabilmente arrivava da lontano.

" ...sono l'Abate del monastero templare del ducato di Milano, Sir Gordon Bridge..."

A Maril venne un tuffo al cuore.. aveva detto Gordon Bridge?

Subito tornò indietro e gli si avvicinò.

Scusatemi l'impertinenza padre, ho sentito bene.. voi siete Sir Gordon Bridge.. Asburgo d'Argovia...

Egli fece un cenno di assenso col capo e rimase con l'aria interrogativa.

A Maril salirono le lacrime agli occhi e quasi non credeva di trovarsi davanti al nipote che suo fratello tanto amava.

Scusatemi se non mi sono presentata, sono Maril sorella di vostro padre.

Non ho mai avuto occasione di conoscervi e non pensavo di incontrarvi qui al Castello.
Io vivo ad Alessandria ma qui ho l'ufficio del Cancelliere.

Vi prego in attesa di avvertire il nostro Gran Ciambellano Wuendalina accettate la mia ospitalità e salite a riscaldarvi e a rifocillarvi così potrete raccontarmi di voi.

Maril congedò la guardia e fece cenno a Sir Gordon di seguirla.

L'Abate Gordon, si svegliò di buon mattino come di consueto per le Lodi Mattutine.

Dopo un attimo di confusione si ricordò dove si trovasse, una lussuosa stanza messagli a disposizione nel castello del Ducato; un letto morbido cui non è abituato e comodità ben lontane dall'austera semplicità della sua cella nel monastero.

Decisamente Sir Gordon non era abituato a questi agi, e la cortesia di questa ospitalità lo mettono piuttosto a disagio ."dovrò cercare in qulche modo di sdebitarmi con la principessa e con il consiglio".

Dopo un ultimo piacevole ricordo alla cena abbondante della sera pecedente, ed al tanto gradito, quanto inaspettato, benvenuto ricevtuo da dama Wuendalina e dalla amata zia Maril, l'Abate Gordon si raccoglie in preghiera per ringraziare il Signore della immeritata grazia che gli è stata riservata, e per chiedere la concessione della forza e ldella saggezza, necessarie per affrontare la giornata di lavoro che lo attende.

Uscendo poi nel corridoio, incontro un servitore a cui chiese repentinamente : "scusate figliolo, posso chiedervi se sareste così gentile da indicarmi la strada per l'ufficio ove Dama Wuendalina dovrebbe attendermi?, Grazie":