Cena degli Ambasciatori

"Grazie Ciambellana, sono felice di essere qui tra voi, credo proprio che mi troverò molto bene, e vi ringrazio anche per l'ospitalità"

Riccardo sorrise a dama Maril e iniziò a conversare con gli altri invitati mentre si avvicinava al tavolo dei dolci.

Il Duca si era da poco seduto quando fu prima raggiunto da dal suo Gran Ciambellano, la splendida ed inappuntabile Maril, poi da una elegantissima e bella Nobil Donna.

"Scusate se vi disturbo Duca, ma vorrei presentarmi a voi, vista l'occasione: sono Annina Pucci Guerra, Baronessa di Lavagna e nuovo Ambasciatore della Repubblica di Genova presso il Ducato di Milano. Voglio ringraziarvi per aver offerto a noi tutti l'occasione d'incontrarvi e di scambiare con Voi e fra noi quattro chiacchiere in modo meno formale. Spero di cominciare al più presto un dialogo proficuo per Voi e per noi."

Il Duca la guardò incuriosito...si trattava dell'Ambasciatore genovese..
" Baronessa.. nessun disturbo.. anzi. sono molto lieto della Vostra presenza..la nostra amicizia con il popolo genovese è cosa già assodata.. senz'altro anche quest'occasione la rafforzerà"

Il Duca vide allora la Baronesa sorridere ed avviarsi verso il proprio posto.

Amahia era ammirando uno dei bellissimi lampadari appesi al soffitto, quando Skarlotta avvicinato per salutarla.

Benvenuto Lady Amahia. E 'un piacere di incontrare. Io sono l'ambasciatore Skarlotta Ashling dei Rossi. Sono sicuro che la cena ti piacerà. Seguimi qui per favore, ci sediamo intorno a un tavolo con l'Ambasciatore catalan Bixtu. Presto il Chamberlain Mariaiolanda Maril e per salutarla.


Ambasciatore Skarlotta, il piacere, il piacere è mio

Amahia detto mentre dopo di lei, in quel tratto è venuto Maril7 come gentile e dolce come sempre comunicato con lei al di là di non conoscere la lingua, ma per capire perfettamente.

Cari Maril, la verità che tutti di Valencia è molto felice di aver concluso un trattato e come dico sempre è un piacere enorme per avviare questa amicizia con te

Dopo i gesti dolci Amahia seguito l'ambasciatore Skarlotta.
Amahia già sul tavolo ha cominciato a provare le prelibatezze servite a lui. Cena, dessert era degna dei migliori prodotti alimentari. Maril A un certo punto, il Chamberlain, ha pronunciato un discorso poco, e vicino a loro alzato il calice e brindare nonché di Chamberlain che conosceva il suo popolo.

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Amahia estaba admirando una de las hermosas arañas que colgaban del techo cuando Skarlotta se acerco a saludarla.

Bienvenida Dama Amahia. Es un placer conocerla. Soy la embajadora Skarlotta Ashling dei Rossi. Estoy segura que la cena os gustarà. Me sigue por aquì por favor, estamos sientadas a la misma mesa con el embajador catalàn Bixtu. Pronto llegará el Chambelan Maril y Mariaiolanda para saludarla.


Embajadora Skarlotta, mucho gusto, el placer es mío

Dijo Amahia mientras la seguía, en ese tramo apareció Maril7 que tan gentil y dulce como siempre se comunicaba con ella mas allá de no saber el idioma, pero que se hacia entender a la perfección.

Mi querida Maril, la verdad que toda Valencia esta muy feliz de haber cerrado ese tratado y como siempre digo es un gusto enorme entablar esta amistad con ustedes

Luego de gentiles gestos Amahia siguió a la embajadora Skarlotta.
Ya en la mesa Amahia empezó a probar las exquisiteces que le servían. La cena, los postres todo era digno de lo mejor comida. En un momento Maril, la Chambelán, dio un pequeño discurso, y junto a ellas levanto su copa y brindo porque bien sabía cuanto hacia esa chambelán por su pueblo.

Maril ascoltò Lady Galadriel, poi le sorrise e le disse:

Carissima, farvi sentire in imbarazzo è proprio l'ultima cosa che vorrei,

più che considerare questo come un luogo di lavoro, come una sala dove firmare solo trattati,

pur avendoci passato molto molto tempo, sono convinta oggi come il primo giorno che ci arrivai da novella Ambasciatrice,

che debba rimanere e diventare ancora più un luogo di dialogo, di confronto, di arricchimento culturale.

I nostri magnifici Ducati, Repubbliche e terre tutte, ben rappresentati in questi giorni, sono il nostro orgoglio.

Possiamo avere orientamenti e stili differenti ma, dovremo sempre tornare a ritrovarci per ascoltarci a vicenda.

Io sono molto contenta di queste serate.

Fece una pausa e guardò i suoi ambasciatori.

Agli ambasciatori milanesi che collaborano con me devo molto. Sanno essere presenti e

hanno saputo mettere energia quando rischiavamo di appiattire il nostro impegno.

So che rinnovate un po le forze sapranno continuare al meglio con questo spirito,

quello di incontrare sempre l'altro con l'intenzione di ascoltarlo.

Se non ci ascoltiamo tra di noi, non possiamo pensare che lo facciano i governanti.

Abbiamo un buon compito e spesso è anche quello di conciliare laddove altri vedono solo spunti per rompere e per dividere.

Essere Ambascitori e diplomatici è forse qualcosa che ci si deve sentire dentro ....

Qualche ambasciatore dei più giovani le faceva cenno di accorciare e Maril sapeva che

a parlare di loro avrebbe tenuto gli ospiti ad ascoltarla ancora per un'ora ma non era il caso!

Poi proseguì con i Consiglieri ducali.





con la sua Dama Anna Stella

La carrozza trainata dagli stalloni più veloci di Siena sfrecciava tra i vicoli di Milano diretta al castello Sforzesco.
Era in pauroso ritardo, come al suo solito, oramai la figuraccia era fatta, ma era meglio non tardare oltre!
La carrozzasi fermò improvvisamente davanti alla lunga scalinata che conduceva alla grande porta d'ingresso, attese che il paggio le aprisse la porta della carrozza sistemandosi l'abito, poi scese e più veloce che poteva salì la lunga gradinata.

Era quasi giunta quando perse la scarpina... tornò in dietro a recuperarla pensando "Le fiabe per bambini un altra volta ora ho fretta!!! (scusate non ho resistito ).
Recuperata la scarpetta arrivò al grande portone dove due guardie vegliavano sul meraviglioso castello,
"ALT si faccia riconoscere!" Disse una delle due
Sophie cercò di ricomporsi e poi con voce ferma rispose
"Il mio nome è Sophie De Polignac, Baronessa di Roccalbegna, Gran Ciambellano di Siena"
Una guardia si scostò e aprì la grande porta
"Prego Baronessa, la stavano aspettando"

Dalla Parrocchia di Lodi, un messo aveva raggiunto il Castello di Milano quella domenica sera. Era giunto con aria trafelata, ma alla fine si era presentato all'ingresso come "inviato di Sua Eccellenza Edoardo Borromeo Galli, Vescovo di Lodi".

Sulle prime il maggiordomo non aveva compreso, in quanto la cena era riservata ai funzionari delle ambasciate e ai consiglieri milanesi, ma consultando l'elenco vide tra gli invitati il nome di un certo padre Edoardo, annotato come parroco di Lodi.

Vede, disse il messaggero Monsignor Edoardo, che e' anche Nunzio Apostolico...immagino sia questo il motivo per cui era invitato, no?...dicevo...il Monsignore e' stato riconosciuto come Vescovo da parte di Sua Eccellenza Monsignor Ennio Borromeo Pelagio, che sostiene attualmente la cattedra dell'Arcidiocesi in qualita' di Vicario Generale. Comunque, Egli mi ha mandato per consegnarvi questo ed attendere un'eventuale risposta. e detto cio', srotolo' la piccola pergamena mentre la consegnava.

Citazione :

Vostra Grazia, Principe Marco Tullio de Jourdonnais Sforza,
Illustrissimo Ciambellano, madama Maril,
Gentilissimi Ambasciatori e Nobili Signori e Signore tutti,

io, Monsignor Edoardo "Egal" Borromeo Galli, devo purtroppo rinunciare alla mia presenza per questa cena. Sono certo che l'Altissimo vegliera' su Voi tutti, ma purtroppo un impegno in seno al mio casato, del quale ero a conoscenza gia' da molti giorni, mi ha trattenuto al Palazzo Borromeo per questa domenica sera. Confido comunque nella Vostra comprensione, sapendo che vi potrete rilassare e divertire, ed approfondire la Vostra vicendevole conoscenza, nell'ottica di una maggiore collaborazione in cui volentieri sara' collante l'opera di nostro Signore, nelle parole della rivelazione profetica e nei gesti di noi suoi servitori e fedeli.
Ora, al mio posto, se possibile, accettate questo giovane per consentirgli di non tornare a stomaco vuoto a casa propria: se avrete comunicazioni da fare a me, lasciategliene manifestazione scritta, in quanto egli non e' a conoscenza di questo mio invito a farlo rimanere presso le Vostre Onorate Sale.

Con i miei aristotelici omaggi, affinche' la benedizione di Dio rimanga nei Nostri cuori e operi senza sosta dalle Nostre membra, vi porgo i piu' vivi saluti.

Scritto a Lodi, il giorno 5 novembre dell'anno MCDLVII.

Monsignor Edoardo "Egal" Borromeo Galli
Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Milano
Vescovo di Lodi
Nunzio Apostolico per il Principato di Milano

Maril prese la missiva che le veniva consegnata e dopo averla letta anche agli altri ospiti volle consegnare una risposta per Monsignor Edoardo e prese a scrivere.

Citazione :

Eccellenza,
le Vostre parole non sostituiscono la Vostra presenza ma sono di grande conforto.

La collaborazione è quanto di più prezioso si vuole ricercare tra queste stanze

e spero che la Vostra benedizione ci aiuti in questo compito.

Sono certa che i Vostri nuovi impegni siano di giusto prestigio per Voi e sono certa che saprete guidarci al meglio,

Vi attendiamo quanto prima per poter ascoltare le Vostre parole e per poter ricevere ancora la Vostra benedizione.

Non temete per il vostro messaggero, abbiamo buon cibo per tutti coloro che giungono al nostro Castello.


Con i miei rispettosi omaggi e a nome del nostro Corpo Diplomatico,

Vi arrivino i più cari saluti.


Maril Asburgo d'Argovia.