Era ormai calato il buio quando la carrozza con gli stemmi Genovesi si arrestò davanti al castello Milanese.
Una guardia si avvicino al finestrino della carrozza, l'uomo al suo interno si presentò dichiarando il suo titolo e motivo del viaggio.
Prontamente la guardia fece cenno di lasciar passare la carrozza, un'altra guardia guidò il cocchiere all'interno della piazza.
Non appena la carrozza si fermò di nuovo il garzone del cocchiere scese per poggiare gli scalini e aprire la porta, permettendo cosi a Tagoret di scendere.
Un vento caldo soffiava quella notte, Tagoret respirò affondo, conosceva bene il castello, non tanto tempo fa vi si era recato come Ambasciatore, ora lo raggiunge in nuove vesti.
Tagoret si diresse verso la scalinata centrale, mentre la carrozza veniva guidata verso la sosta e i cavalli messi in scuderia.
"Soldato, annunciate che, Rewold "Tagoret" della Rovere Gran Ciambellano della Repubblica di Genova è arrivato.